Da dove vengono i pidocchi?

Scopriamo insieme da dove vengono i pidocchi e come si prendono: un viaggio dalle origini fino ai giorni nostri

Si sa: basta nominare i pidocchi, soprattutto all’inizio di un nuovo anno scolastico, per entrare nel panico. Ma da dove nascono i pidocchi? Cosa li causa?

Nella storia dell’uomo le infestazioni da pidocchi sono state, a quanto pare, sempre presenti.

Se in tempi remoti di sicuro l’uomo, come tutti gli altri animali, doveva convivere con tutta una serie di fastidiosi parassiti, come pulci e zecche, possiamo affermare che solo i pidocchi della testa e quelli del pube, due specie differenti appartenenti alla stessa famiglia contenuta nell’ordine degli Anoplura, siano ancora diffusamente presenti come parassiti dell’uomo moderno.

Vediamo più nel dettaglio, allora, come nascono i pidocchi.

Pidocchi del capo: la loro origine

Il più antico uovo di pidocchio rinvenuto su un reperto archeologico appartiene ad un capello di circa 10.000 anni fa: è di un uomo delle caverne del nordest del Brasile, mentre nel bacino del Mediterraneo il ritrovamento più antico risale a 9000 anni fa, in un cadavere della grotta di Nahal Hemar nei pressi del Mar Morto, in Israele.

Inoltre, una serie di curiose analisi condotte sui resti di alcune sepolture di personaggi celebri ci portano a concludere che anche i ceti più elevati fossero affetti da questo fastidioso problema.

Ad esempio, uno studio condotto sui resti di Alfonso II d’Aragona, che regnò su Napoli tra il 1495 e il 1496, ha permesso di rinvenire sia sui capelli, sia sui peli pubici, lendini e residui di pidocchi adulti che evidentemente, nonostante lo status elevato del personaggio, infestavano il suo corpo.

Dove vivono i pidocchi?

I pidocchi della testa vivono esclusivamente sul cuoio capelluto dell’essere umano e svolgono lì tutto il proprio ciclo di vita.

Ma come nasce il pidocchio? Dalle uova attaccate alla base dei capelli: nutrendosi del sangue che ottiene da piccole ferite da lui provocate nel cuoio capelluto, prospera e cresce felicemente.

D’altra parte, sono proprio queste ferite, o meglio la reazione allergica all’anticoagulante che il pidocchio inocula con la propria bocca per rallentare la chiusura della ferita, a provocare la sensazione caratteristica di prurito che è, nella maggior parte dei casi, il primo sintomo dell’avvenuta infestazione.

Da dove arrivano i pidocchi?

Come avviene, ancora oggi, la trasmissione dei pidocchi da una testa all’altra? Sì, insomma, dove si prendono i pidocchi?

Innanzi tutto, bisogna sfatare alcuni luoghi comuni sulla pediculosi e ricordare che, tendenzialmente, il pidocchio del capo ama vivere tutta la propria breve vita, di solito non superiore ai due mesi, sull’ospite su cui è nato.

Accade, però, che quando due teste si toccano, durante situazioni di intimità o di gioco tra bambini, un pidocchio cammini dal capello di una persona a quello di un’altra e si ritrovi, così, a colonizzare un nuovo ospite. Per costruire un gruppo consistente di parassiti, infatti, basta anche solo una femmina adulta che, con le sue 200 uova depositate in media durante la propria vita, è in grado di formare il nucleo per una nuova colonia, praticamente da sola.

Come vengono i pidocchi in testa? Le false credenze

Spesso ci si chiede se esistano delle condizioni che favoriscono la presenza o l’installazione dei pidocchi sulla testa di un particolare ospite e la tradizione popolare ci fornisce una lunga serie di false credenze sui pidocchi in merito, spesso, ovviamente, in contraddizione tra di loro.

Per alcuni, infatti, i pidocchi si trasferirebbero più facilmente sulle teste molto pulite e lavate di frequente, mentre per altri sarebbe esattamente il contrario, oppure l’infestazione dipenderebbe dal clima caldo e umido o dalla presenza di altri fattori, come la sabbia o alcuni tipi di tessuto.

Nessuna di queste credenze, tuttavia, ha una base scientifica. Non sono infatti state mai trovate, almeno fino ad ora, condizioni specifiche che favoriscano o che allontanino i pidocchi dalla testa dell’ospite infestato, se si esclude la temperatura corporea tra i 35 e i 36°C che è la preferita da questi parassiti.

Si osserva, infatti, come periodi prolungati di febbre alta o il calo della temperatura dopo il decesso provochino entrambi la fuga dei pidocchi che cercano, rapidamente, un nuovo ospite da colonizzare.

Da dove nascono i pidocchi?

Da un punto di vista pratico, possiamo dire che i pidocchi nascono dalle lendini: piccole uova di circa mezzo millimetro di diametro che le femmine del pidocchio cementano ai capelli dell’ospite con una sostanza da esse stesse prodotta, a base di cheratina.

Questo collante è, per nostra sfortuna, così resistente da rendere praticamente impossibile sia il distacco accidentale della lendine, sia una sua rimozione con i normali lavaggi.

L’origine dei pidocchi della testa è simile a quella di tutte le altre tipologie di insetti parassiti, ma ha una particolarità dovuta all’evoluzione parallela del proprio ospite: l’essere umano.

In tempi remoti, all’incirca durante l’ultima glaciazione, terminata tra il 9600 e il 9700 a.C, gli uomini erano interamente coperti di uno strato di pelo che si estendeva dalla testa alle caviglie senza soluzione di continuità e, di conseguenza, i pidocchi potevano muoversi senza problemi su tutto il corpo.

Quando, in seguito al generalizzato aumento delle temperature, i peli dell’uomo rimasero concentrati in poche zone del corpo, soprattutto sul capo e sul pube, si realizzò una diversificazione anche tra i parassiti, che diede luogo alle due specie attuali di pidocchi dell’uomo: quello della testa e quello del pube.

Tra l’altro, la diversificazione è così recente, almeno per gli standard evolutivi, che le due specie di parassiti sono sostanzialmente indistinguibili ad un esame esterno e si possono ancora accoppiare tra loro dando, però, origine ad una prole sterile, come avviene tra cavalli e asini.

Pidocchi: dove si prendono?

pidocchi si prendono più facilmente in tutte le situazioni in cui le persone mettono le teste a contatto tra loro o vivono nello stesso ambiente. Per questo motivo, la scuola e le attività ludiche dei bambini sono spesso una fonte di trasmissione, per la tendenza dei più piccoli ad avvicinare le teste mentre giocano o studiano insieme, ma non bisogna dimenticare che anche l’ambiente domestico può diventare un luogo di passaggio dei parassiti.

Come abbiamo visto, i pidocchi non amano cambiare ospite, ma talvolta si trovano a passare in modo casuale da una testa all’altra quando esse sono a contatto o possono passare da una testa a un cuscino, un asciugamano, un cappello o qualunque altro oggetto sia entrato in contatto con la testa di una persona infestata. Ed è lì che scatta il contagio!

In generale, infatti, il pidocchio è in grado di vivere lontano da un essere umano per alcuni giorni, fino ad un massimo di dieci, a quanto sembra, e non è quindi raro che passi da un asciugamano, un lenzuolo o un cuscino alla testa di un nuovo ospite prima di morire.

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